giovedì 6 giugno 2013

Le 40 settimane di gravidanza - Terzo trimestre

TERZO TRIMESTRE





SETTIMANA 28
Cosa succede al bambino:
Intorno alla 28ª settimana circa, nell’intestino compare il meconio, che è la sostanza di scarto precursore delle feci. Da quest’epoca in avanti il bambino scalcia con sempre maggiore vigore, tant’é che anche dall’esterno, appoggiando la mano sul pancione, si possono avvertire nitidamente i suoi piedini che battono e spingono contro le pareti dell’utero.
Durante l’ultimo trimestre, la distribuzione dei movimenti nel corso della giornata cambia: il ritmo del sonno e della veglia del piccolo, che prima coincideva con quello della donna, diventa indipendente. In altre parole, può capitare che il nascituro dorma mentre la mamma è sveglia e viceversa. A volte, quindi, la gestante non avverte il bimbo per ore, solo perché lui sta dormendo e magari viene svegliata durante la notte dal piccolo che, invece, è bello vispo.
Cosa succede a te:

Il seno comincia a produrre il colostro (un liquido giallo sieroso), che sarà il primo latte per il tuo bebè, è ricco d’immunoglobuline di classe A, ed è composto principalmente da acqua, leucociti, proteine (fra le quali anche agenti immunologici), grassi e carboidrati. Attacando il tuo piccolo al seno nei primi giorni dopo il parto, in attesa della vera e propria “montata lattea”, lo nutrirai con questo importante liquido e gli trasmetterai le difese immunitarie che lo proteggeranno nei primi mesi di vita.
Esami da fare:
Tra la 28ª e la 32ª settimana si eseguono gli esami del sangue ed un esame completo delle urine.
Consigli:
Se sei arrivata al settimo mese e il piccolo non è ancora in posizione cefalica, non allarmarti, molti bambini si voltano in posizione cefalica all’ottavo mese, quando la futura mamma rallenta il ritmo delle sue attività e si concede maggior riposo. Chiedi all’ostetrica di consigliarti qualche esercizio di rilassamento che aiuti il piccolo a muoversi nella giusta direzione e attendi con serenità.
Per il papà
Nel terzo trimestre, l’ingombro del pancione, il maggior affaticamento, la preoccupazione, più o meno consapevole, del parto e di quanto accadrà quando arriverà il bambino, possono frenare il desiderio sessuale.
In questa fase di solito la donna cerca più tenerezza, ascolto e comprensione dal partner.

SETTIMANA 29
 
Cosa succede al bambino:
Adesso cominciano a formarsi sotto la pelle i primi depositi di grasso. Se dovesse nascere dopo la 29ª settimana potrebbe sopravvivere, a condizione però di essere assistito in un reparto di Terapia Intensiva Neonatale.
Da questo periodo il bimbo è in grado di piangere “in utero”, infatti, i nati prematuri in questo stadio della gestazione lo fanno.
Cosa succede a te:
Il pancione aumenta di giorno in giorno. La tua postura e i tuoi movimenti si modificano provocando spesso un senso di peso al basso ventre. Per alleviare il fastidio, non restare troppo tempo in piedi.
 
Esami da fare:
 
Se pensi di ricorrere all’epidurale durante il parto, è il momento di fissare il colloquio con l’anestesista. Durante la visita sarà valutata la possibilità di eseguire l’epidurale in relazione alle condizioni cliniche della mamma e agli esami del sangue eseguiti in gravidanza. Inoltre, verranno fornite tutte le spiegazioni che saranno richieste e sarà possibile firmare il consenso informato all’anestesia.
Inoltre è ora di decidere dove vuoi partorire, in ospedale, a casa oppure in casa maternità? Innanzitutto occorre chiarirsi le idee su come vorresti che fossero il travaglio e il tipo di assistenza. Poi, se nella tua zona di residenza c’è la possibilità di scegliere tra diverse strutture, conviene visitarle con anticipo per individuare quella che asseconda maggiormente i tuoi gusti e le tue aspettative.
Consigli per il papà:
 
Nell’ultimo trimestre di attesa, il bebè impara a distinguere e ad amare la voce dei genitori e, alla nascita, il suo udito è già particolarmente sviluppato, pronto a ricevere e a memorizzare suoni e voci del mondo esterno ma, soprattutto, a riconoscere i rumori che gli sono già noti nel pancione. La comunicazione prenatale influisce positivamente sullo sviluppo cognitivo e linguistico del bambino. Leggere a voce alta può essere l’occasione per cominciare a parlare con lui!


SETTIMANA 30
 
Cosa succede al bambino:
Intorno alla 30ª-31ª settimana il condotto uditivo e il timpano sono già piuttosto efficienti, quindi i suoni esterni vengono recepiti dal bambino, anche se in modo ovattato. A fronte di rumori forti comunque sobbalza, mentre la voce della mamma lo tranquillizza. Le cavità del cuore sono formate e il muscolo cardiaco, che prima pulsava velocemente, tende a rallentare il ritmo.
Di solito intorno alla 30ª settimana di gravidanza, il bambino assume la posizione più adatta per la discesa lungo il canale del parto: il capo rivolto verso il basso, l’asse longitudinale del corpo parallelo a quello della madre, la testa piegata in avanti, con il mento appoggiato allo sterno, le gambe e le braccia flesse e raccolte sul tronco.
Cosa succede a te:

 Negli ultimi mesi è facile accusare dolori alla schiena, non di rado accompagnati da formicolio e dolore alle gambe. Per alleviare i disturbi, innanzitutto bisogna evitare di ingrassare più del necessario. Se però i dolori si fanno ugualmente sentire, è utile fare un po’ di stretching o di yoga. Ad esempio, si può provare con questi esercizi:
  • seduta con le gambe incrociate, allunga le braccia verso l’alto, come se volessi afferrare qualcosa;
  • sdraiata su un fianco, cerca di abbracciare le ginocchia, rannicchiandoti in modo da allungare i muscoli dorsali;
  • carponi, esegui il tipico movimento del gatto, inarcando e distendendo la schiena lentamente.
Inoltre, riposati più volte durante la giornata sdraiandoti sul fianco destro per circa 10-15 minuti in modo da decontrarre la colonna e i muscoli che la sostengono.
 
Esami da fare:
 
Tra la 30ª e la 32ª settimana si esegue l’ecografia del terzo trimestre: serve a valutare la crescita del feto in rapporto alla sua età gestazionale.

SETTIMANA 31
 
Cosa succede al bambino:
Tra la 31ª-32ª settimana, il bambino comincia a espandere il torace con frequenza: è un allenamento utile in previsione della necessità di respirare autonomamente fuori dall’utero. Più o meno in questo periodo entra in attività il timo, una piccola ghiandola situata nel torace che ha la funzione di produrre anticorpi. Se dovesse nascere in quest’epoca avrebbe ottime possibilità di sopravvivere (circa il 90%).

Cosa succede a te:

Nel sangue comincia a circolare l’ormone relaxina, che rende i legamenti del bacino più morbidi per favorire il passaggio del tuo bambino attraverso il canale del parto.
L’utero è più voluminoso, intorno all’ottavo mese riempie quasi tutta la cavità addominale e il bambino occupa sempre più spazio. Il sonno si interrompe spesso per il bisogno di fare pipì, a causa della forte compressione sulla vescica. Spesso ti capiterà di svegliarti in piena notte, come se il sonno fosse all’improvviso sparito: è una sorta di avvicinamento graduale a quelli che saranno i ritmi del dopo-parto. Non a caso, il più delle volte questi risvegli avvengono fra le tre e le quattro di notte, proprio l’orario dell’allattamento  notturno. Il consiglio è quello di alzarsi e dedicarsi a qualcosa di piacevole. Sarà più facile, una volta tornate a letto, riprendere sonno.


SETTIMANA 32
 
Cosa succede al bambino:
Dalla 32ª settimana in avanti il midollo osseo comincia a svolgere con crescente efficienza il suo compito di produrre globuli bianchi e rossi. Anche il pancreas si fa più attivo nel secernere insulina, l’ormone che veicola lo zucchero nelle cellule, consentendone il corretto utilizzo da parte dell’organismo. Le ciglia del bambino sono già lunghe e tutte le strutture che compongono l’occhio sono perfettamente sviluppate, mentre l’iride adesso è blu scuro. Nonostante l’occhio sia già strutturato, il bimbo prima della nascita non riesce a percepire più di qualche ombra indistinta

Cosa succede a te:
L’utero arriva ben 12 centimetri sopra l’ombelico. Lo stomaco, più compresso, si “infiamma” facilmente e puoi avvertire fastidiosi bruciori.
Il tuo organismo si è ormai adattato ai cambiamenti prodotti dalla gestazione e generalmente i valori della pressione sanguigna tornano alla normalità. A determinare temporanei cali di pressione può intervenire il pancione, ormai cresciuto, che può comprimere col suo peso la vena cava inferiore, ostacolando il ritorno del sangue verso il cuore. Ma questo accade soprattutto quando si rimane supine a lungo. Per evitarlo, quando si dorme, è quindi consigliabile riposare sdraiate su un fianco.
Nel corso del terzo trimestre potrebbe comparire il cosiddetto prurito gestazionale, dovuto all’azione degli ormoni estrogeni, che nelle donne predisposte ostacolano il deflusso della bile. Si verifica allora un aumento della concentrazione nel sangue dei sali biliari, che causano appunto il prurito.
Consigli per il papà:
 
Salvo imprevisti, sarai proprio tu ad accompagnare in ospedale la tua compagna pronta a partorire. Per non arrivare impreparato, è questo il momento di fare qualche prova: sali in macchina e calcola quanto ci metti da casa al pronto soccorso ginecologico e sii certo di saperlo ritrovare al momento opportuno!


SETTIMANA 33
 
Cosa succede al bambino:

Adesso fino alla 34ª settimana ha ancora la possibilità di muoversi piuttosto agevolmente perché lo spazio a sua disposizione non è ancora tanto ristretto da impedirglielo. Mediamente compie tra i 40 e gli 80 movimenti ogni ora. La sua presenza e la sua vivacità si percepiscono con chiarezza dall’esterno perché sul pancione, molto cresciuto, di tanto in tanto si evidenziano dei piccoli avvallamenti in corrispondenza del punto in cui i piedini o le mani del bambino si appoggiano
Cosa succede a te:

Le contrazioni uterine “di preparazione” sono più frequenti, anche se non sono dolorose. Durante queste contrazioni l’utero si irrigidisce per qualche istante e poi si rilassa nuovamente, in modo assolutamente indolore. Si tratta di un fenomeno normale, che non richiede alcun tipo di intervento. Se però le contrazioni si fanno più dolorose e frequenti è opportuno mettersi a riposo.
Il liquido amniotico, che è cresciuto in quantità fino al sesto-settimo mese, tende a diminuire lievemente nelle ultime settimane, con la crescita del feto. Noterai che il tuo ginecologo porrà ora molta attenzione alla quantità del liquido amniotico nel tuo pancione, che dovrà essere sempre adeguata, e anche al suo colore al momento della nascita, che dovrà essere trasparente.

Esami da fare:
 
Tra la 33ª e la 37ª settimana si eseguono gli esami del sangue Emocromo, test HIV, epatite B e C; e un esame completo delle urine
Consigli:
E’ ora di fare acquisti per il bebè!
Fino ad ora per scaramanzia non hai comprato nulla per il piccolo che presto sarà tra voi? E’ arrivato il momento di correre ai ripari.
Se hai amiche o parenti che ti stanno offrendo attrezzature e corredini di seconda mano, passa in esame tutto ciò che ti propongono e prendi quello che ti serve in base allo stato di conservazione e al tuo gusto. Se i tuoi familiari vogliono fare un bel regalo al nipotino, “pilota” il loro acquisto verso qualcosa di cui hai realmente bisogno e che al momento ancora non hai trovato.
In questa operazione ti puoi aiutare fare una lista di quello che ti manca.
Per il papà
Informati dove e come fare i primi documenti per il tuo bambino. (di solito si possono fare in ospedale o nel comune di residenza)

SETTIMANA 34
 
Cosa succede al bambino:
Ora è lungo circa 44 centimetri e pesa circa 1800 grammi.
Un tempo, per avere conferma che il bimbo stesse bene, si consigliava di contare che compisse almeno 10 movimenti nel corso della giornata. Ma oggi questo sistema viene utilizzato sempre meno, ci sono bambini più attivi che scalciano tutto il giorno, altri più pigri, che si percepiscono appena. L’importante è che la mamma avverta con costanza ciò che il suo piccolo l’ha abituata a sentire.
 
Cosa succede a te:
 
In queste ultime settimane, ma anche in quelle subito dopo il parto, potrebbero capitarti delle perdite involontarie di urina. L’incontinenza urinaria da sforzo colpisce molte donne incinte (circa 1 su 4). Ma se è vero che il peso dell’utero che grava sulla vescica, le alterazioni ormonali (e in futuro il travaglio e una fase espulsiva particolarmente prolungata) mettono a dura prova i muscoli del pavimento pelvico, a causare questo inconveniente entrano in gioco anche altri fattori. Per contrastare l’incontinenza, la strategia migliore è la prevenzione, facendo degli esercizi per il pavimento pelvico.
 
Consigli:
 
E’ arrivato il momento di redigere il cosiddetto piano del parto insieme al ginecologo o l’ostetrica che ti seguirà, una pratica diffusa in altri Paesi, molto poco in Italia. Mettere per iscritto e condividere con chi di dovere le tue aspettative aiuterà a definire alcuni aspetti fondamentali dell’esperienza che ti accingi a vivere. Eccone alcuni in merito ai quali è opportuno che tu abbia le idee chiare prima che cominci il travaglio:
- dove vuoi partorire: in ospedale o in casa?
- chi vuoi con te in sala parto?
- epidurale si o no?
- desideri fare ricorso a tecniche di analgesia dolce?
- potrai assumere durante il travaglio la posizione che preferisci? Potrai mangiare in caso di fame?
- potrai evitare alcune pratiche spesso effettuate durante il parto, come episiotomia, rasatura dei peli pubici, rottura delle acque… nei limiti del benessere tuo e del piccolo che sta per nascere?
- potrai allattare subito il tuo bambino? Tenerlo con te fino al momento della visita pediatrica?
- se lo desideri, puoi ricorrere al rooming in (ovvero far stare sin da subito il tuo piccolo in stanza con te)?
- chi potrà accedere per le visite dopo il parto? Decidilo ora e concorda preventivamente con il tuo compagno e con i tuoi famigliari i flussi di visite che ritieni opportuni. Se non te la senti di affrontare il via vai di parenti e amici nei giorni successivi alla nascita, è un tuo diritto e anche del bambino stare tranquilli!!!
 
Per il papà
Condividi con la tua compagna il piano del parto, e fai di tutto perché i suoi desideri vengano assecondati. Soprattutto, tieni a bada parenti e amici troppo invadenti....
 
SETTIMANA 35
 
Cosa succede al bambino:
Adesso il bambino ha sempre meno spazio a sua disposizione, quindi i suoi movimenti si fanno più lenti e meno frequenti, anche se sussistono e vengono ancora recepiti dalla mamma in modo nitido. In genere al termine della 35ª settimana il bambino assume la sua posizione definitiva, che nella maggior parte dei casi è a testa in giù. Se in quest’epoca ha ancora la testa verso l’alto (podalica), molto difficilmente riuscirà a girarsi
 
Cosa succede a te:
Il collo dell’utero comincia ad appiattirsi.
Potresti sentire un leggero affanno, quando ti muovi o quando fai qualche piccolo sforzo. Negli ultimi mesi il sangue si diluisce, si ha una concentrazione di emoglobina più bassa e quindi un minore apporto di ossigeno. Ecco che allora siamo costrette a respirare più velocemente per garantirne all’organismo la giusta quantità. La quantità di sangue in circolo inoltre è aumentata e quindi il lavoro del cuore, dal momento che deve pompare sangue per due; questo comporta una fatica supplementare anche per l’apparato respiratorio, che funziona in perfetta simbiosi con l’apparato circolatorio. Infine, a causa del pancione, il torace non riesce più a espandersi come prima e per far entrare la giusta quantità di aria bisogna compiere un maggior numero di atti respiratori. Quindi riposate sempre di più e cercate di rilassarvi.
Esami da fare:
 
Intorno alle 35ª/37ª settimana si esegue un tampone vaginale e rettale per la ricerca dello streptococco beta-emolitico di gruppo B (GBS). Si tratta di un microbo che se presente nella vagina o nel retto potrebbe infettare il bambino durante il parto. Se l’esame rileva la presenza dello streptococco, si esegue una profilassi antibiotica durante il travaglio ed eventualmente al neonato.
 
Consigli:
E’ ora di fare la valigia!
Vedi il mio post LA VALIGIA PER IL PARTO, COSA SERVE? 
 http://damammaamamma.blogspot.it/2013/03/la-valigia-per-il-parto-cosa-serve.html
 
 

SETTIMANA 36
 
Cosa succede al bambino:
 
Dalla 36ª settimana il suo apparato uditivo raggiunge un buon livello di efficienza. E’ dimostrato che, grazie alla capacità di sentire, il bambino può riconoscere oltre alla voce della mamma anche quella del suo papà, che lo tranquillizza,  Più in generale, percepisce meglio i suoni gravi rispetto a quelli acuti ed è infastidito dai rumori forti. Le sue unghie sono già cresciute, la testolina è ricoperta di capelli morbidi e sottili e quasi tutti gli organi hanno ultimato il loro sviluppo. Solo i polmoni non sono ancora adeguatamente pronti per la respirazione autonoma fuori dall’utero.
 
Cosa succede a te:
 
Potresti avere più appetito, perché lo stiramento del collo dell’utero fa scendere un po’ il bimbo, diminuendo la pressione sullo stomaco.
 
Consigli:
 
La nascita si avvicina e quale fonte migliore di un’amica che è già diventata mamma per chiedere informazioni, ricordi e impressioni del parto? Sappi, però, che ogni parto è diverso dagli altri, non ti lasciare impressionare o spaventare se qualche amica ha incontrato delle difficoltà: non è detto che anche tu vivrai gli stessi problemi. Concentrati piuttosto sul lato emotivo dell’evento e chiedi loro che cosa hanno provato al pensiero di diventare madri. Se la loro esperienza non è stata del tutto positiva, cerca di capire quali aspetti le hanno lasciate insoddisfatte e in che modo le cose avrebbero potuto andare diversamente. In altre parole, non subire passivamente i loro racconti, ma cerca di rielaborarli in modo costruttivo.
Del resto la paura del parto è naturale durante i mesi della gravidanza, ma sappi che a partire dalle doglie ogni paura scomparirà come per incanto.
Vedi anche il mio post PAURA DEL PARTO
SETTIMANA 37
 
Cosa succede al bambino:

Intorno alla 37ª settimana il bambino ha ormai assunto l’aspetto che avrà alla nascita. Di solito, in quest’epoca il corpo è già paffutello, la pelle è morbida, i capelli sono lunghi circa un millimetro. La funzionalità di stomaco e reni è già perfetta, mentre il fegato e i polmoni hanno bisogno di ancora alcuni giorni per raggiungere la massima efficienza
 
 Cosa succede a te:
Le perdite vaginali possono aumentare e presentare striature di sangue.

Consigli:

 Mano a mano che si avvicina la data del parto, inizi anche a chiederti quanto tempo ci vorrà per riconquista del peso forma? Se nel corso della gravidanza hai acquistato dai 12 ai 14 chili, al termine del puerperio, eliminati i liquidi in eccesso, normalmente manterrai dai 4 ai 6 chili in più.
Per scoprire i segreti di una buona ripresa leggi il mio post Dopo il parto la pancia tornerà come prima?
http://damammaamamma.blogspot.it/2013/03/dopo-il-parto-la-pancia-tornera-come.html

Hai già pensato se vorrai allattare al seno? Ormai tutte le neomamme sono determinate quantomeno a provare ad allattare i loro bambini. Per alcune la montata lattea arriverà già in ospedale, altre la dovranno attendere qualche giorno in più. Nel frattempo il tuo piccolo si nutrirà con il colostro, il liquido giallastro che già prima del termine della gravidanza il seno aveva cominciato a produrre.
Allattare al seno è un atto naturale, ma preparati anche a una grande fatica: il tuo corpo sarà sottoposto nei prossimi mesi a un superlavoro e potrai sperimentare alcuni intoppi che ti potrebbero far desistere dall’allattare. Per prepararti e prevenire gli inconvenienti possibili, leggi il mio post Allattamento e ciclo mestruale
 
Per il papà
Il compagno ideale durante l’attesa è un uomo attento e partecipe. Il suo ruolo non si esaurisce certo con la nascita, ma diventa ancor più importante nel postparto. In questa fase il neo padre ha il compito di difendere la neomamma, il suo bisogno di riposo e di intimità con il bambino. È lui che la sostiene, che non mette in dubbio le sue capacità di accudire al meglio il bebè, che fa da filtro a visite di parenti e amici, in base a quanto accordato insieme.
Leggete anche il mio post Consigli per i neo papà: cosa fare e come comportarsi
http://damammaamamma.blogspot.it/2013/03/consigli-per-i-neo-papa-cosa-fare-e.html


SETTIMANA 38
 
Cosa succede al bambino:

Dalla 38ª settimana in poi il bambino, in caso di nascita pretermine, potrebbe vivere in modo autonomo. Potrebbe essere già in grado di respirare senza l’aiuto di apparecchiature e di nutrirsi succhiando direttamente dal seno. In ogni caso, anche se dovesse avere bisogno di un’assistenza maggiore rispetto ai nati a termine (per esempio, permanenza in una culla termica), la sua sopravvivenza non sarebbe particolarmente a rischio.

Cosa succede a te:

Puoi avvertire piccole “scosse” che vanno dalla vagina alle gambe. Sono fastidiose, ma non ti devi preoccupare: è la testa del tuo bambino che preme sui nervi del bacino.
Ti stai chiedendo come sarà l’esperienza del parto, che cosa vivrai tu e anche il tuo bambino in quelle ore che vanno dal travaglio alla nascita. Qualche giorno prima del travaglio le sue ghiandole surrenali inizieranno a secernere un ormone che stimola la placenta a fabbricare gli estrogeni necessari alla formazione del latte. E la sua ipofisi collaborerà con quella materna alla produzione di ossitocina, un altro ormone che favorirà le contrazioni uterine. Sarà la sua testa che preme sul collo dell’utero a dare il via al travaglio.

Esami da fare:
 
Tra la 38ª e la 40ª settimana dovrai eseguire un esame completo delle urine


SETTIMANA 39
 
Cosa succede al bambino:

Dalla 39ª al settimana la sua pelle si distende diventando ancora liscia e priva della rugosità che prima la caratterizzavano. Le ossa del cranio sono molto elastiche, per favorire il passaggio al momento del parto, e non sono saldate tra loro, per consentire cervello di continuare a espandersi e a svilupparsi anche dopo la nascita. Quello che manca ora al bambino è lo spazio: l’utero nelle ultime settimane diventa davvero angusto e il piccolo ospite fatica a muoversi e a distendere gambe e braccia. Il bambino ora dorme quasi tutto il giorno e questo è un bene perché deve raccogliere le forze in previsione della nascita che lo impegnerà moltissimo

Cosa succede a te:

Inizi a sentire contrazioni dolorose, ma irregolari. Oramai il travaglio è vicino.
Se sei al tuo primo parto, potrebbe succederti di confondere le contrazioni preparatorie con quelle del travaglio vero e proprio. Ecco le caratteristiche principali delle contrazioni da travaglio:

- sono regolari e aumentano col passare del tempo
- durano da 40 a 60 secondi
- la contrazione comincia debolmente, aumenta di intensità, raggiunge il massimo e poi decresce fino a sparire
-  le contrazioni si sentono in tutta la zona superiore dell'addome o della zona lombare e si espande al basso ventre.

Consigli:
 
E’ ora di pensare al dopo parto!
I primi giorni dopo le dimissioni, quando si lascia un ambiente “protetto” e ci si ritrova sole a prendersi cura del proprio bambino, saranno molto impegnativi. Molto probabilmente dovrai fare i conti con la stanchezza e la particolare situazione ormonale del post parto e, soprattutto, dovrai imparare a conoscere il tuo bambino. In tutto questo potresti non sentirti adeguatamente sostenuta; e la solitudine potrebbe aumentare la fatica e il senso di insicurezza. Per sconfiggere solitudine e incertezze, il confronto con le altre madri è l’ideale. Organizza degli incontri con le mamme del corso preparto!
 
      
SETTIMANA 40
 
Cosa succede al bambino:

Dalla fine della 40ª settimana in avanti il piccolo potrebbe nascere da un momento all’altro, senza per questo correre alcun rischio. In quest’epoca la gravidanza è già a termine, perché gli organi e gli apparati del bambino sono ormai pronti per respirare autonomamente, tutti gli altri organi sono ora efficienti e anche il peso corporeo è perfettamente compatibile con la vita fuori dall’utero. Nelle ultime due settimane il bimbo è compresso tra le pareti dell’utero: può muoversi molto poco, con grande difficoltà, anche se ancora galleggia nel liquido amniotico.
Il bambino ora è lungo in media 50 centimetri e pesa, circa 3,3 kg (le bambine possono avere un peso e una lunghezza lievemente inferiori rispetto a quello dei maschi).
 
Cosa succede a te:
 
Compaiono le contrazioni, sempre più regolari e dolorose. E poi… il suo primo vagito!
Può sembrare a volte che il travaglio si arresti. Ogni nascita è un evento a sé, l’esperienza del travaglio può essere vissuta in modo molto diverso da una donna all’altra: alcune si abbandonano all’evento, altre, a un certo punto, hanno bisogno di una pausa. Non a caso questi momenti di “stallo” avvengano in genere intorno ai 4-5 cm di dilatazione, ovvero a metà del percorso, come se la donna avesse bisogno di prendere fiato prima dell’ultimo passaggio. Ci sono poi bambini che con i loro movimenti contribuiscono a dilatare il collo dell’utero, ce ne sono altri che se la prendono più comoda. A frenare l’attività contrattile potrebbe essere anche un calo di energia, oppure di tensione emotiva. In altri casi, l’ostacolo è di tipo meccanico.
Perché il travaglio riprenda, si possono eseguire delle mosse soft, in altri casi dovrà intervenire il medico.
 
Esami da fare:
 
Per verificare il suo stato di salute, alla nascita il bambino viene sottoposto a una serie di controlli. Subito dopo il taglio del cordone ombelicale, il neonato riceve la sua prima “pagella” attraverso l’indice di Apgar, poi verrà misurato (peso, altezza e circonferenza cranica). In seguito sarà la volta dello screening metabolico.
 

SETTIMANA 41
 
Cosa succede al bambino:
Fino a che la quantità del liquido amniotico è adeguata e la placenta non presenta un invecchiamento così importante da compromettere la possibilità del bambino di essere adeguatamente nutrito e ossigenato, il parto non viene indotto. Il benessere del piccolo viene monitorato con appositi controlli. I suoi movimenti sono ormai molto ridotti.
 
Cosa succede a te:
Se appartieni a quel 30% delle donne in procinto del parto a cui capita di “andare oltre il termine”, sappi che potrai partorire tra la fine della 40ª settimana e l’inizio della 42ª. Questo “ritardo” non comporta complicazioni di alcun tipo, solo dovrai essere un po’ più paziente (sappi che solamente il 6 per cento circa delle donne partorisce spontaneamente proprio il giorno calcolato). Se poi tre giorni dopo la fine della 41ª settimana non succede ancora niente, il parto verrà indotto.
 
Esami da fare:
 
A partire dalla 39ª settimana e cinque giorni, la futura mamma deve sottoporsi a una serie di controlli. Ecco gli esami che vengono ripetuti a 40 settimane e mezzo, quindi a 41 settimane e poi a 41 settimane e due giorni: il tracciato, la flussimetria doppler, l’ecografia, l’amnioscopia. Consigli:
E’ ora di fare l’amore!Se durante i nove mesi i rapporti sessuali non sono in grado di provocare contrazioni, arrivati a fine gravidanza possono contribuire ad aumentare l’attività contrattile. Nel liquido seminale sono infatti contenute prostaglandine che, come abbiamo visto, hanno la capacità di far contrarre l’utero, preparandolo a poco a poco a dilatarsi. Nelle ultime settimane di gravidanza, quindi, i rapporti non solo non sono vietati, ma sono addirittura consigliabili!
Per il papà
In quest’ultima fase della gravidanza il ruolo del papà è fondamentale. A lui spetta il compito di offrire un sostegno emotivo alla mamma. Deve starle vicino sapendo accogliere la sua ansia, senza ributtargliela indietro come spesso invece, seppure involontariamente, finiscono per fare molte delle persone che le sono accanto. Un gesto affettuoso, una carezza, un abbraccio possono essere molto più significativi di mille parole. Perché la donna ha bisogno di qualcuno che sappia contenerla e ascoltarla.

Il vostro piccolo potrà arrivare da un momento all'altro e sarà l'emozione più grande e bella di tutta la vita, auguri!!!!




Fonte http://www.dolceattesa.rcs.it/agenda-gravidanza/

 
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